Da Aprile di quest’anno, notizia ormai ampiamente nota soprattutto al popolo del web, i più grandi social operanti -Facebook e Instagram- hanno esercitato una fortissima stretta e censura nei confronti di alcune pagine e profili riconducibili ai partiti sovranisti e della destra radicale, in particolar modo verso CasaPound e Forza Nuova, nonché -seppur in minor parte rispetto ai sovranisti- nei confronti dei sostenitori della causa curda (a Brescia, ad esempio, è stata oscurata la pagina di Radio Onda d’Urto). E’ di queste ore a tal proposito la notizia della sentenza su tale argomento del tribunale civile di Roma che ribalterebbe la presa di posizione del gigante del web e che ne dimostrerebbe l’abuso.
“C’è chi ha accusato Facebook di avere degli algoritmi non correttamente settati, ma la realtà è che dietro la grande ondata di censura c’è la volontà di reprimere le vere voci di dissenso a questo sistema che vorrebbe il popolo ridotto ad una massa omologata, incolore, senza alcun pensiero indipendente” – si legge, nella nota dell’associazione politico-culturale Brescia ai Bresciani, per poi continuare – “A queste azioni censorie, non molto lontane dai meccanismi sociali romanzati in 1984 di Orwell, la nostra associazione risponde con una chiara provocazione, ma che diventa una necessità pratica: aprendo un canale sul noto sito pornografico Pornhub, ovvero nell’unico settore -quello del porno, il più visitato nel web- dove la censura politica non può arrivare”.
“Non solo apriamo un canale su Pornhub” – conclude il comunicato di Brescia ai Bresciani – “In piena conformità al regolamento del sito, veicoleremo il nostro messaggio politico, con filmati e fotografie, attraverso l’utilizzo di modelle italiane che ‘combatteranno’ con noi per la causa. Siamo i primi in Italia a farlo, ma siamo certi che molti ci seguirà.
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